ore 17,00
LOCALI CENTRO SOCIALE
INCONTRO CON
BORGHI MASSIMO
Presidente del Consiglio Provinciale
Candidato alle Primarie di Coalizione del 15 Febbraio
Sarà illustrato il Programma
PARTECIPATE
CANDIDATO a SINDACO di GAVORRANO (GR) alle ELEZIONI AMMINISTRATIVE del 6 7 GIUGNO 2009 PER LA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA composta da PARTITO DEMOCRATICO, SINISTRA DEMOCRATICA, PARTITO SOCIALISTA, VERDI.
In una uggiosa giornata invernale, mentre fuori dalla finestra la pioggia, fredda e pungente come aghi, inzuppa uomini e cose, mi trovo a riflettere sul concetto di educazione politica e di educazione alla politica, di UNITA’ della SINISTRA e del CENTROSINISTRA di DEMOCRAZIA e PARTECIPAZIONE.
La riflessione mi si è presentata spontanea dopo aver sentito parlare in televisione di INCIUCIO, di QUESTIONE MORALE e delle quotidiane beghe della politica italiana fatta oramai di SLOGAN buoni per un giorno e di SIDERALE LONTANANZA DAI REALI PROBLEMI DEI CITTADINI.
Tutto questo nasce a mio parere, da una ragione profonda, storica e politica: l’Italia è stato l’unico paese dell’Occidente in cui la democrazia non è stata edificata dalla borghesia liberale illuminata, parte della quale aveva aperto le porte al fascismo, sino ad esserne annientata senza riuscire più a risorgere, ma dai dirigenti e dall’intenso lavoro politico dei grandi partiti di massa PCI, DC, PSI, nati, cresciuti e radicati nel tessuto del nostro paese grazie alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione dal Nazifascismo.
Questo spiega tanta cose: l’avventurismo della Destra al governo, la sua mancanza di senso dello Stato e dell’ Interesse nazionale, LA VOCAZIONE A DIVIDERE IL PAESE, DI DIVIDERE IL NORD DAL SUD, DI DIVIDERE LE COMUNITA’ TRA BUONI E CATTIVI, TRA NORMALI E DIVERSI, ANCHE CON TENTAZIONI ANTIDEMOCRATICHE CHE SI RIVERBERANO NELLA VOGLIA DI CAMBIARE SOSTANZIALMENTE LA CARTA COSTITUZIONALE.
La LEZIONE DELL’UNITA’, del RISPETTO PER LE ISTITUZIONI, dell’ETICA DELLA RESPONSABILITA’, l’ho appresa in anni di MILITANZA POLITICA, dall’insegnamento di grandi personaggi di formazione comunista, come GRAMSCI, TOGLIATTI, IOTTI, BERLINGUER, LONGO, PAJETTA, AMENDOLA, INGRAO, o di formazione socialista come BOBBIO, PERTINI, DE MARTINO, LOMBARDI, NENNI, o cattolici come MORO, LA PIRA, DE GASPERI, ZACCAGNINI, SCALFARO, laici come SARAGAT, UGO LA MALFA, PARRI, ma soprattutto mi è stata impartita da uomini e donne umili, che quotidianamente hanno contribuito con il loro impegno, il loro rigore morale e la loro passione, alla costruzione dell’Italia moderna e della società democratica nella quale viviamo.
Chi, come me, ha avuto come maestri di politica e di vita uomini e donne che erano cosa diversa cosa diversa dal “CETO POLITICO AUTOREFERENZIALE” che oggi domina la politica in tutti i settori ed a tutti i livelli, uomini e donne che erano capi naturali e riconosciuti di un popolo, i simboli della passione e della speranza di UNITA’ e di riscatto della gente veri e propri compagni della vita dura ed aspra che la gente conduceva, PARI tra PARI, può capire a cosa mi riferisco.
Solo chi ha militato, in un GRANDE PARTITO DI MASSA, POPOLARE, UNITO, COESO, ne ha condiviso VITTORIE e SCONFITTE, ha LOTTATO, STUDIATO, APPROFONDITO, temi in quella vera e propria SCUOLA DI POLITICA al SERVIZIO della gente, di senso dello stato, delle istituzioni, di COESIONE SOCIALE, può capire il senso di smarrimento che oggi mi coglie davanti a quella che SI AUTODEFINISCE LA CLASSE DIRIGENTE della Seconda Repubblica che quotidianamente DIVIDE IL PAESE, mette a repentaglio l’UNITA’ della nazione e dimostra scarso senso delle ISTITUZIONI e dello STATO.
La memoria in questi momenti corre a loro, al loro esempio, al LORO ESSERE UMILI ed allo stesso tempo GRANDI e ILLUMINATI MAESTRI DI VITA per una GENERAZIONE COME LA MIA, e mi perdonerà il lettore se oggi voglio ricordarli con AFFETTO e con l’ORGOGLIO di averli conosciuti e di aver con loro percorso una parte IMPORTANTE della mia vita, quella in cui MI SONO FORMATO ed ho iniziato a capire le cose del mondo, della politica, delle istituzioni.
Un ringraziamento particolare ad ARNALDO SENESI, MARIO GARBATI, IRIS TOTTI, LIDIA CAPPELLINI, LEA BONGINI, RENATO ROSSINI, EVERO GIUSTI, BONGINI ERNOTTE, LEDIO LASTRETTO, RINO CIALDINI, ed a tutti coloro che nella loro vita hanno seminato GRANI DI DEMOCRAZIA, di PARTECIPAZIONE, di UNITA’ nella DIFFERENZA, di LIBERTA’, con la consapevolezza che molti germogli sono sbocciati e che altri ancora sbocceranno indipendentemente dalle gelate della politica attuale.
QUESTI VALORI STO REINCONTRANDO NEI CONTATTI CON QUELLO CHE SENTO ESSERE “LA MIA GENTE” IN QUESTA NUOVA AVVENTURA CHE SONO PER ME LE PRIMARIE DI COALIZIONE DEL 15 FEBBRAIO, IN QUESTO MODO COLGO LA RICHIESTA DI UNITA’ , DI COESIONE DI RICOSTRUZIONE DI PERCORSI PARTECIPATI DI COSTRUIRE INSIEME ALLA COMUNITA’ UN NUOVO GOVERNO PER GAVORRANO.
MERCOLEDI 11 FEBBRAIO
Ore 20,00
LOCALI DEL RISTORANTE
“QUO VADIS”
Via MARCONI BAGNO DI GAVORRANO
CENA DI SOTTOSCRIZIONE
PER PAGARE LE SPESE DELLE PRIMARIE DI COALIZIONE
Sarà presente il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
MASSIMO BORGHI
CANDIDATO ALLE PRIMARIE DEL 15 FEBBRAIO
PER PRENOTARSI CHIAMARE I SEGUENTI NUMERI TELEFONICI
3492137932-3385915198
La grave crisi economica che sta investendo l’intero mondo occidentale, è solo all’inizio, nei prossimi mesi, come sostengono tutti gli economisti sarà ancora più profonda, tutti dobbiamo essere coscienti che sarà la crisi più profonda e dura vissuta dal nostro paese nel dopo guerra.
Si tratta di una PROFONDA CRISI DI SISTEMA, e non di una delle crisi cicliche a cui il capitalismo ci ha abituato negli ultimi sessanta anni.
E’ la crisi del LIBERISMO ESASPERATO, SENZA VINCOLI, NE REGOLE, la crisi di un modello che inaugurato dalla presidente degli Stati Uniti Ronald REGAN negli anni 80 era diventato un modello per tutto l’occidente.
Lo sviluppo e la ricchezza si sono basati su un mercato SENZA REGOLE ed oggi la crisi morde la carne viva delle varie società nelle quali ha prevalso la logica dell’arricchimento finanziario, rispetto ALLA RICCHEZZA CREATA CON SOLIDITA’ DAL LAVORO.
I CETI POPOLARI, pensionati, famiglie monoreddito, uomini e donne con contratti precari, disoccupati, malati, pagheranno duramente la crisi, che renderà ancora più negativa la loro possibilità di spendere e quindi sempre più donne ed uomini scivoleranno sotto la soglia di povertà.
Basta visitare, come ho fatto spesso le così dette mense dei poveri, gestite per lo più da ORGANIZZAZIONI DEL VOLONTARIATO CATTOLICO, COME LA CARITAS, per rendersi conto che sono ormai frequentate da cittadini che solo sino a pochi mesi fa facevano parte del ceto medio e vivevano una vita forse non agiata, ma normale dal punto di vista economico.
LA DOMANDA CHE SORGE SPONTANEA AD UNA PERSONA che come me si trova ad essere CANDIDATO ad ELEZIONI PRIMARIE, e che se i cittadini vorranno potrebbe divenire il SINDACO della nostra COMUNITA’ è immediata: COSA PUO FARE UN COMUNE PER DARE UNA MANO AI PROPRI CITTADINI IN DIFFICOLTA’ ED IN PRESENZA DI UNA CRISI COSI’ PROFONDA ?
La risposta è molto complessa, anche se viene naturale dire PUNTIAMO TUTTO SULLE POLITICHE SOCIALI.
Dobbiamo essere sinceri, lo richiede il momento difficile che stiamo attraversando, ed il momento difficile che i COMUNI stanno vivendo, con BILANCI TAGLIATI DAL GOVERNO BERLUSCONI, e con sempre minore possibilità di spesa anche per LE POLITICHE SOCIALI.
Penso che l’impegno maggiore sarà quello di lavorare duramente per reperire risorse LIBERE DA VINCOLI per SVILUPPARE POLITICHE SOCIALI all’altezza dei tempi che stiamo vivendo.
Oggi sono sempre più NUMEROSI I CITTADINI CHE HANNO BISOGNO DI RISPOSTE AI PROBLEMI SOCIALI.
Penso agli ANZIANI SOLI ED AMMALATI, ai quali garantiamo un’ assistenza che non ha uguali rispetto ad altre zone della Provincia di Grosseto, penso ai contributi che vengono elargiti PER IL DIRITTO ALLO STUDIO, penso agli sforzi per far COSTRUIRE CASE POPOLARI, penso a tutta una serie di servizi che nonostante le difficoltà il COMUNE EROGA.
Non possiamo pensare AD AUMENTI DI TASSE E TARIFFE per non GRAVARE SULLE FAMIGLIE GIA’ IN DIFFICOLTA’, quindi l’unica cosa che mi sento di promettere E’ UN LAVORO SERIO, CONTINUO, perché almeno non si torni indietro rispetto AI LIVELLI RAGGIUNTI DAI SERVIZI SUL TERRITORIO, ed un impegno mirato e profondo per poter reperire fondi da destinare ALLE POLITICHE SOCIALI, per combattere le NUOVE POVERTA’ e le PRECARIETA’ sempre più presenti.
Ritengo demagogico fare promesse in una situazione di estrema CRISI GENERALE, perché ritengo che la BUONA POLITICA, e soprattutto LA BUONA POLITICA AMMINISTRATIVA si basi sul DIRE LA VERITA’ AI CITTADINI, perché acquisiscano la CONSAPEVOLEZZA DELLA SITUAZIONE.
CREDO CHE VIVERE LA PROPRIA CITTADINANZA IN MODO CONSAPEVOLE SIA UNA RICCHEZZA PER TUTTI E UNISCA LA COMUNITA’ AL PROPRIO COMUNE, ED INSIEME SI POSSA RAGIONARE E TROVARE RISPOSTE SERIE CHE AIUTINO TUTTI AD AFFRONTARE LA CRISI IN MANIERA COESA.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi nell’apprendere che Massimo Borghi attuale Presidente del Consiglio Provinciale di Grosseto abbia deciso di non abbandonare la politica alla scadenza del suo prestigioso incarico ma anzi, si stia impegnando in una “sfida” ancora più forte mettendo la sua esperienza e la sua professionalità a disposizione dei Cittadini del Comune di Gavorrano. Quello che ci muove a sostenere la candidatura di un politico di tale levatura morale non è soltanto la conoscenza che abbiamo avuto nel corso del tempo di una persona particolarmente attenta al tema della legalità, ma anche un concreto esame dei diversi punti programmatici con i quali intende presentarsi ai suoi concittadini. Il filo comune che lega le differenti aree d’intervento proposte da Borghi consiste nella partecipazione dei Cittadini al governo democratico del territorio attraverso l’introduzione di strumenti quali il bilancio sociale, i consigli di frazione e i diversi strumenti previsti da agenda 21 perseguendo in tal modo, il principio dell’Etica della responsabilità. In quest’ottica rientra anche l’impegno dichiarato di non volere gravare sui Cittadini dal punto di vista economico, dando rilievo all’importanza di ricercare fonti di entrata nuove, mirate ad uno sviluppo che arricchisca il territorio comunale e i suoi abitanti, ad una più equa redistribuzione delle risorse, ad una maggiore giustizia sociale. Ciò ci sembra particolarmente importante non soltanto dal punto di vista meramente economico ma anche nel senso di uno sviluppo moderno e sostenibile; pensiamo ad es. alle tante forme di energia rinnovabile. Riteniamo assolutamente necessario un impegno in tal senso anche nell'ottica di prevenzione delle numerose forme di usura che con l'attuale crisi globale potrebbero aumentare. E’ molto importante, secondo noi, l’impegno che Massimo Borghi ha sottolineato come fondamentale, circa il contrasto alla penetrazione della criminalità organizzata sul territorio della Provincia di Grosseto che ormai non può più dirsi “isola felice”. Questa attenzione è decisamente apprezzabile in quanto riferita ad un Comune come Gavorrano in forte espansione, con un territorio esteso tra costa ed interno che lo rendono particolarmente appetibile per fenomeni di riciclaggio. E’ altrettanto lodevole la volontà di sostenere in modo forte la sinergia tra Amministrazione Comunale e Forze dell’Ordine a tutela del rispetto della legalità nell’interesse dei Cittadini di Gavorrano. In questo senso anche la parte sugli appalti che mira alla realizzazione della piena libera concorrenza, dell'efficienza e della trasparenza accanto alla tutela dei lavoratori ci pare degna di nota. Vogliamo concludere rivolgendo ai Cittadini che presto si troveranno ad esercitare questo prezioso diritto del voto un pensiero del giudice Antonino Caponnetto che fortemente ci appartiene: “Rifiutate i compromessi. Siate intransigenti sui valori. Convincete con amore chi sbaglia”.
GROSSETO. Ieri in Maremma la Carovana antimafie, un’iniziativa nata nel 1994 che da sette anni transita anche in Toscana, oltre che in tutta Italia, per sensibilizzare i cittadini alla legalità. Tre i furgoni e 9 i volontari partiti da Montecatini venerdì scorso e arrivati, dopo diverse tappe, ieri mattina a Follonica, dove hanno incontrato gli studenti delle superiori e presentato il libro di Federico Gelli, vicepresidente della regione Toscana, “La legge e il sorriso”. Nel pomeriggio la carovana è ripartita per Grosseto dove ha fatto tappa al supermercato Coop di via Inghilterra, che per l’occasione ha messo in vendita i prodotti delle aziende agricole confiscate alla mafia, aderenti all’associazione Libera, e si è poi riunita in Comune. Qui Maurizio Pascucci dell’Arci, una delle associazioni promotrici, ha ricordato che in Toscana la presenza della carovana non è meno importante che in Sicilia, Calabria e Campania. «La Toscana non è terra di mafia - ha spiegato - ma vi sono comunque presenti le sue attività, dal caporalato allo smaltimento illegale dei rifiuti, dal gioco d’azzardo alla prostituzione». Massimo Borghi, presidente del consiglio provinciale, ricordando che Gavorrano ha conosciuto il primo morto per mafia, e fino ad oggi l’unico, sul territorio grossetano ucciso nel 1991 a Gavorrano, ha ribadito la presenza della malavita organizzata in Maremma segnalando anomalie nel campo delle Rta, le residenze turistiche alberghiere «che, spesso, nascondono riciclo si denaro sporco», nell’acquisto sospetto di intere aziende vitinicole, e nell’edilizia intensiva».
L’assessore alla Partecipazione, Simone Ferretti e il presidente del consiglio comunale, Giovanna Stellini, hanno ricordato che l’impegno del Comune verso la legalità è avviato sulla strada dell’adesione a “Avviso pubblico” la rete di enti locali per la formazione civile contro le mafie. Il cui presidente, Andrea Campinoti, ha spiegato: «Occorre affrontare il problema non come un problema di ordine pubblico o di sicurezza urbana, ma con un’azione politica forte e questo è possibile grazie a un avanzamento della coscienza civile». La giornata si è chiusa con una “cena della legalità” al circolo Arci Khorkanè.#
“Che sia individuale, che sia di gruppo, che avvenga in strada o tra le mura domestiche, la violenza contro le donne è uno dei crimini più bestiali ai quali siamo costretti ad assistere: non è solo un reato è anche il concretizzarsi di un messaggio culturale che, purtroppo, è ancora presente nella nostra società.
Basta soffermarsi un attimo ad ascoltare i ragionamenti che a volte si colgono in gruppi di giovani e meno giovani, di ogni ceto o classe sociale, per cogliere un’idea della donna come oggetto sessuale, adatta solo al soddisfacimento dell’uomo. Un uomo, peraltro, sempre più spiazzato dai cambiamenti, sempre più inadeguato ed impreparato a sentirsi rifiutare e quindi a volte portato, più o meno inconsciamente, alla violenza per appropriarsi di ciò che per cultura considera proprio.
Credo che anche l’immagine della donna come emerge dalla pubblicità o da alcune trasmissioni televisive finisca per influire sul comportamento di una parte della nostra società nel rapporto tra i sessi.
Negli anni Settanta, soprattutto dopo i drammatici fatti del Circeo, il movimento delle donne impose un grande dibattito a livello nazionale che certamente svegliò le coscienze e fece crescere tutti noi, aiutandoci a fare chiarezza sul tema della violenza sulle donne. Per mesi discutemmo del processo agli stupratori del Circeo ed in generale sul doppio processo che si verificava ogni qual volta una donna vittima di una violenza aveva il coraggio di denunciare: da una parte il processo penale, dall’altra quello morale che immancabilmente condannava le donne, definendole come causa della violenza, in una strana inversione delle parti in cui il carnefice era innocente e la vittima colpevole.
A distanza di 30 anni sono consapevole che i problemi in questo campo permangono, sia sul piano culturale che dei comportamenti, come sono consapevole che occorra ancora un lungo e profondo lavoro per avere una netta inversione di tendenza.
C’è però un segnale nuovo che mi è sembrato di cogliere e che forse è il frutto di quel grande lavoro fatto 30 anni fa dalle donne: oggi su questo tema si stanno interrogando in maniera autonoma gli uomini, come dimostrano prese di posizione abbastanza diffuse e l’appello dei 400 contro la violenza sulle donne.
Oggi la battaglia contro questo reato riguarda soprattutto gli uomini che debbono avere la forza ed il coraggio di condurla tra di loro, respingendo idee stereotipate e aiutando tutto il genere maschile ad un salto di qualità culturale profondo ed importante.
La rabbia che provo davanti agli episodi di violenza incontri non l’indignazione, ma la rabbia di altri uomini ed insieme si possa dare un contributo per debellare una bestialità degna di un medio evo che tutti a parole consideriamo lontano e passato”.
Ecco i motivi per cui l’ 8 MARZO 2008 ABBIAMO CONVOCATO IL CONSIGLIO PROVINCIALE STRAORDINARIO PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA VIOLENZA DEGLI UOMINI SULLE DONNE.
ABBIAMO APPROVATO UN DOCUMENTO ALL’UNANIMITA’ E DECISO UNA SERIE DI INIZIATIVE PER IL 25 NOVEMBRE 2008 GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE .
ABBIAMO RAGIONATO ASSIEME ALLE ASSOCIAZIONI DELLE DONNE CHE SI INTERESSANO DI QUESTO PROBLEMA, IL CENTRO DONNA DI GROSSETO, L’ASSOCIAZIONE OLYMPIA DE GAUGES CHE GESTISCE IL CENTRO ANTIVIOLENZA DELLA PROVINCIA.
ABBIAMO RAGIONATO CON L’ASSOCIAZIONE MASCHILE PLURALE, E CON LE SCUOLE, TENTANDO DI INNESCARE UN RAGIONAMENTO CULTURALE CHE PROVOCHI UNA INVERSIONE DI TENDENZA, E ASSUMENDOCI COME UOMINI LA RESPONSABILITA’ DELLA VIOLENZA SULLE DONNE.
SU QUESTA AMARA REALTA’ PREGHEREI LE FORZE POLITICHE DI NON INNESCARE POLEMICHE, NON SERVONO, PERCHE’ IL PROBLEMA NON E’ QUELLO DI STRAPPARE QUALCHE VOTO IN PIU’ O IN MENO MA QUELLO DI PRENDERE COSCIENZA E DI LOTTARE PERCHE’ CAMBINO I RAPPORTI TRA UOMINI E DONNE E VI SIA CONSAPEVOLEZZA PIENA DEL RISPETTO TRA SESSI.
LA PROPOSTA CHE FACCIO E’ L’APERTURA DI UNO SPORTELLO ANTIVIOLENZA NEL COMUNE DI GAVORRANO, COME ALTRI COMUNI HANNO GIA’ FATTO, UN LUOGO PROTETTO, DOVE LE DONNE POSSANO CHIEDERE AIUTO ED ESSERE ACCOLTE ED ASCOLTATE. METTENDO INSIEME GRUPPI DI DONNE E COMUNE, SI PUO’ DARE UNA RISPOSTA VERA PER PREVENIRE E COMBATTERE QUESTO REATO BESTIALE.
Dobbiamo aprire una nuova frontiera nello sfruttamento delle ENERGIE che la natura ci mette a disposizione ENERGIE RINNOVABILI, PULITE, INESAURIBILI, A COSTO ZERO.
Dobbiamo fare una scelta chiara imposta dal certo esaurimento delle MATERIE FOSSILI che utilizziamo per produrre energia, PETROLIO, CARBONE e GAS, dai costi sempre più insostenibili per la loro distribuzione ed il loro utilizzo – basta pensare a quello che è successo nei mesi scorsi con l’aumento del petrolio e del gas.
Lo impone la COMPATIBILITA’ AMBIENTALE, perché l’uso delle energie tradizionali ha un forte impatto ambientale soprattutto per gli scarichi di anidride carbonica, e altre sostanze nocive nell’atmosfera.
Basta leggere con attenzione il PROTOCOLLO di KYOTO, per capire che si deve invertire la rotta e che scelte serie, chiare e decise debbono essere fatte, OGGI e non in un futuro lontano dai contorni indefiniti.
Lo stesso uso dell’ ENERGIA NUCLEARE, crea problemi non indifferenti, soprattutto per TRE QUESTONI PRINCIPALI:
1) L’ URANIO è un minerale in via di ESAURIMENTO ed ha costi altissimi.
2)La costruzione di CENTRALI NUCLEARI richiede tempi molto lunghi, anche 15 anni, e costi molto elevati soprattutto per quanto concerne la sicurezza.
3) Esiste il problema delle SCORIE NUCLEARI, perchè le BARRE DI URANIO che sono il cuore produttivo di energia del REATTORE NUCLEARE si ESAURISCONO ma rimanendo radioattive e pericolosissime si devono stoccare in siti molto particolari, SITI CHE SONO FORTEMENTE AVVERSATI DALLE POPOLAZIONI INTERESSATE, basti pensare ALLA GRANDE PREOCCUPAZIONE DEI CITTADINI E DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE QUANDO QUALCHE ANNO FA I GIORNALI PUBBLICARONO LA NOTIZIA CHE LA MAREMMA, LA NOSTRA TERRA, VENIVA INDICATA COME LUOGO POSSIBILE PER LO STOCCAGGIO DI SCORIE NUCLEARE.
4) Esiste il pericolo MOLTO SPESSO SOTTACIUTO per non creare ALLARME delle FUGHE RADIATTIVE dalle centrali, con impatto immediato sul territorio anche a distanze lontane, che prevedono misure di sicurezza ad alto impatto di allarme sociale come l’evacuazione di intere popolazioni e la decontaminazione dei territori in tempi lunghissimi.
QUESTE SONO ALCUNE DELLE MOTIVAZIONI PER CUI OGGI DOBBIAMO INCANALARE L’ENERGIA DEL SOLE , LA FORZA DEL VENTO, IL CALORE DELLA TERRA , per consentirne l’uso e per RILANCIARE LO SVILUPPO DEI TERRITORI DELL’ECONOMIA soprattutto in una fase di grave crisi economica.
E’ giunto il tempo di governare questi processi ricorrendo all’ETICA della RESPONSABILITA’, per cui le GENERAZIONI che detengono il POTERE ed alle quali spetta l’onere di GOVERNARE debbono lasciare alle generazioni future territori integri, vivibili, possibilmente migliori di come li hanno trovati.
I COMUNI possono fare molto in questo senso, grazie alle LEGGI dello STATO, alle NORME DELLA REGIONE TOSCANA, oggi è possibile attivare sui territori politiche di SVILUPPO DELL’USO DELLE ENERGIE RINNOVABILI.
Questo riguarda le scelte dei singoli cittadini per le loro civili abitazioni, riguarda le aziende per il loro fabbisogno energetico, riguarda gli ENTI LOCALI che possono anche autoprodurre energia pulita per i loro territori.
Il progetto “TOSCANA DISTRETTO DELLE ENERGIE RINNOVABILI” della REGIONE è lo strumento che permetterà lo sviluppo sui territori delle energie rinnovabili, ad esso si deve FARE RIFERIMENTO PER IL FUTURO, SARA’ COMPITO DEI TECNICI DIRCI QUALI ENERGIE SFRUTTARE, COME, DOVE POSIZIONARE GLI EVENTUALI IMPIANTI, SARANNO I CITTADINI CON PERCORSI DI PARTECIPAZIONE E DI CONDIVISIONE DELLE SCELTE AD AIUTARCI A DECIDERE PER IL BENE COMUNE, MA ALLA BASE DI TUTTO DOVREMO AVERE LA VOLONTA’ POLITICA DI FARE SCELTE IN QUESTO SENSO CHE MOLTI DI NOI RITENGONO FONDAMENTALE PER IL FUTURO.
IL VOLONTARIATO: LA MASSIMA ESPRESSIONE DI UNA COMUNITA’ SOLIDALE
Definire che cosa sia il Volontariato non è per nulla facile, perché ne esistono varie forme, perché non tutto il Volontariato è uguale, perché non esiste il Volontariato con la “V” maiuscola da confrontare con un presunto volontariato con la “v” minuscola.
Se partiamo dal presupposto che è la massima espressione della cultura della solidarietà e che contribuisce alla formazione dell’uomo solidale e del cittadino responsabile, una sorta di positivo interscambio all’interno della società, definire il Volontariato appare cosa semplice.
A mio modestissimo parere, e qui la penso come don Luigi Ciotti, se il Volontariato è solidarietà allora solidarietà e legalità sono il proseguimento della giustizia, e senza giustizia e affermazione dei diritti non vi è una società solidale.
Personalmente credo nell’utopia della fine del Volontariato, perché la solidarietà deve essere la norma e non un’eccezione, la massima espressione di civiltà è rappresentata dalla società solidale, dove c’è bisogno di tutti per cambiare la realtà, e tutti vi concorrono, con un fine ambizioso e, allo stesso molto semplice, rimettere la persona al centro di tutto, ridare anima alle nostre città pretendere politiche che diano un senso alla vita.
Per capire quello che ci succede intorno dobbiamo non solo essere solidali, ma anche “analfabeti” e quindi usare quotidianamente le nostre intelligenze per conoscere i nuovi bisogni, le nuove criticità, le nuove emarginazioni, e per poi poter intervenire, questo vale per tutti anche per i volontari e per le loro associazioni in qualunque campo operino.
Il Volontariato vive una grande dimensione etica, etica intesa come ricerca dell’autenticamente umano, etica intesa come corresponsabilità degli uni verso gli altri, etica intesa come affermazione del ciò che si è rispetto al ciò che si ha.
Quando lo stupore, la sorpresa, la gioia del darsi agli altri non colpisce più, allora dobbiamo fermarci e fare una profonda riflessione, perché anche il Volontariato può divenire un mestiere, quindi, serve a mio avviso, una formazione permanente anche per i volontari che metta a disposizione gli strumenti adatti a capire i mutamenti che sono intorno a noi e che incidono anche dentro di noi.
Io laico vorrei chiudere questo mio breve intervento con le parole di Papa Paolo VI “La politica è l’espressione più alta di volontariato” per ribadire che non abbiamo bisogno che la politica si impossessi del Volontariato ma che oggi più che mai c’è bisogno della politica che dia senso alla vita che guardi all’uomo come fondamento delle leggi e lo riporti veramente al centro della società.
Un abbraccio con tutto il cuore a tutti i volontari in qualunque campo e settore operino.
· Favorire la partecipazione dei cittadini al governo democratico del territorio, in percorsi di condivisione delle scelte introducendo strumenti appositi come il bilancio sociale, bilancio partecipato, consigli di frazione e tutti quegli strumenti previsti da agenda 21, seguendo il principio dell’Etica della responsabilità.
· Con la crisi economica i tagli ai bilanci degli Enti Locali, ed i vincoli posti dal governo Berlusconi, si prevedono anni molto duri per i Comuni.
Serve trovare fonti di entrata nuove che non gravino sui cittadini e che consentano di avere liquidità per fare investimenti sul territorio.
Penso allo sviluppo sul territorio delle energie alternative, solare, eolico, biomasse, calore del terreno, come previsto dal progetto della Regione Toscana “Toscana distretto delle energie rinnovabili”.
Dobbiamo far divenire i Comuni autoproduttori di energia sfruttando tutte le norme e le leggi sia statali che regionali, per uno sviluppo in linea con la sostenibilità ambientale, secondo i principi del protocollo di Kyoto.
· Vigilanza, e iniziative sul territorio per contrastare la penetrazione della criminalità organizzata sui territori della Provincia di Grosseto, secondo le linnee della Fondazione Caponnetto e di tutti coloro che si battono contro le mafie.
Gavorrano è un comune con un vasto territorio esteso tra costa ed interno, che lo rendono appetibile per alcune caratteristiche peculiari come sviluppo edilizio, sviluppo delle residenze turistico alberghiere, aziende vitinicole in espansione.
Sappiamo che proprio in questi settori la grande criminalità cerca di riciclare il denaro sporco, quindi grande sinergia tra Comune , Comando Provinciale dei Carabinieri, Questura per fare un lavoro comune che lanci un segnale chiaro di “territorio vigilato” e renda consapevole le popolazioni del problema dell’illegalità diffusa.
Introduzione del codice etico sugli appalti del Comune, in sinergia con gli altri comuni della zona, con le Province e le Regioni che ne sono già dotate.
Mettendo in discussione la logica degli appalti al massimo ribasso , che altera il mercato e molte volte scarica i problemi sui più deboli.
No ad appalti troppo grandi, ingovernabili legati per tempi lunghissimi ad una impresa o ad una cordata, ridando fiato alla libera concorrenza sui principi dell’efficienza e della trasparenza.
Introdurre il concetto dell’offerta economica vantaggiosa, alternativa all’appalto che si basi su tre parametri : salvaguardia e miglioramento ambientale, tutela dei diritti dei lavoratori, la qualità del servizio.
· Investire e valorizzare il lavoro e la professionalità dei dipendenti interni agli Enti Locali, in una logica di riappropriazione da parte del pubblico delle sue funzioni autentiche secondo criteri di sobrietà e di efficienza.
· Investire nelle politiche sociali a favore delle fasce più deboli, con particolare riferimento agli anziani, alle nuove povertà accentuate dalla crisi economica, alle nuove e vecchie emarginazioni e dipendenze che riguardano i giovani, per affrontare i problemi dei quali non serve la repressione ma dialogo continuo con loro e coinvolgimento pieno, pensando anche all’autogestione di spazi appropriati.