La grave crisi economica che sta investendo l’intero mondo occidentale, è solo all’inizio, nei prossimi mesi, come sostengono tutti gli economisti sarà ancora più profonda, tutti dobbiamo essere coscienti che sarà la crisi più profonda e dura vissuta dal nostro paese nel dopo guerra.
Si tratta di una PROFONDA CRISI DI SISTEMA, e non di una delle crisi cicliche a cui il capitalismo ci ha abituato negli ultimi sessanta anni.
E’ la crisi del LIBERISMO ESASPERATO, SENZA VINCOLI, NE REGOLE, la crisi di un modello che inaugurato dalla presidente degli Stati Uniti Ronald REGAN negli anni 80 era diventato un modello per tutto l’occidente.
Lo sviluppo e la ricchezza si sono basati su un mercato SENZA REGOLE ed oggi la crisi morde la carne viva delle varie società nelle quali ha prevalso la logica dell’arricchimento finanziario, rispetto ALLA RICCHEZZA CREATA CON SOLIDITA’ DAL LAVORO.
I CETI POPOLARI, pensionati, famiglie monoreddito, uomini e donne con contratti precari, disoccupati, malati, pagheranno duramente la crisi, che renderà ancora più negativa la loro possibilità di spendere e quindi sempre più donne ed uomini scivoleranno sotto la soglia di povertà.
Basta visitare, come ho fatto spesso le così dette mense dei poveri, gestite per lo più da ORGANIZZAZIONI DEL VOLONTARIATO CATTOLICO, COME LA CARITAS, per rendersi conto che sono ormai frequentate da cittadini che solo sino a pochi mesi fa facevano parte del ceto medio e vivevano una vita forse non agiata, ma normale dal punto di vista economico.
LA DOMANDA CHE SORGE SPONTANEA AD UNA PERSONA che come me si trova ad essere CANDIDATO ad ELEZIONI PRIMARIE, e che se i cittadini vorranno potrebbe divenire il SINDACO della nostra COMUNITA’ è immediata: COSA PUO FARE UN COMUNE PER DARE UNA MANO AI PROPRI CITTADINI IN DIFFICOLTA’ ED IN PRESENZA DI UNA CRISI COSI’ PROFONDA ?
La risposta è molto complessa, anche se viene naturale dire PUNTIAMO TUTTO SULLE POLITICHE SOCIALI.
Dobbiamo essere sinceri, lo richiede il momento difficile che stiamo attraversando, ed il momento difficile che i COMUNI stanno vivendo, con BILANCI TAGLIATI DAL GOVERNO BERLUSCONI, e con sempre minore possibilità di spesa anche per LE POLITICHE SOCIALI.
Penso che l’impegno maggiore sarà quello di lavorare duramente per reperire risorse LIBERE DA VINCOLI per SVILUPPARE POLITICHE SOCIALI all’altezza dei tempi che stiamo vivendo.
Oggi sono sempre più NUMEROSI I CITTADINI CHE HANNO BISOGNO DI RISPOSTE AI PROBLEMI SOCIALI.
Penso agli ANZIANI SOLI ED AMMALATI, ai quali garantiamo un’ assistenza che non ha uguali rispetto ad altre zone della Provincia di Grosseto, penso ai contributi che vengono elargiti PER IL DIRITTO ALLO STUDIO, penso agli sforzi per far COSTRUIRE CASE POPOLARI, penso a tutta una serie di servizi che nonostante le difficoltà il COMUNE EROGA.
Non possiamo pensare AD AUMENTI DI TASSE E TARIFFE per non GRAVARE SULLE FAMIGLIE GIA’ IN DIFFICOLTA’, quindi l’unica cosa che mi sento di promettere E’ UN LAVORO SERIO, CONTINUO, perché almeno non si torni indietro rispetto AI LIVELLI RAGGIUNTI DAI SERVIZI SUL TERRITORIO, ed un impegno mirato e profondo per poter reperire fondi da destinare ALLE POLITICHE SOCIALI, per combattere le NUOVE POVERTA’ e le PRECARIETA’ sempre più presenti.
Ritengo demagogico fare promesse in una situazione di estrema CRISI GENERALE, perché ritengo che la BUONA POLITICA, e soprattutto LA BUONA POLITICA AMMINISTRATIVA si basi sul DIRE LA VERITA’ AI CITTADINI, perché acquisiscano la CONSAPEVOLEZZA DELLA SITUAZIONE.
CREDO CHE VIVERE LA PROPRIA CITTADINANZA IN MODO CONSAPEVOLE SIA UNA RICCHEZZA PER TUTTI E UNISCA LA COMUNITA’ AL PROPRIO COMUNE, ED INSIEME SI POSSA RAGIONARE E TROVARE RISPOSTE SERIE CHE AIUTINO TUTTI AD AFFRONTARE LA CRISI IN MANIERA COESA.
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