sabato 24 gennaio 2009

Un pensiero sul VOLONTARIATO

IL VOLONTARIATO: LA MASSIMA ESPRESSIONE DI UNA COMUNITA’ SOLIDALE

Definire che cosa sia il Volontariato non è per nulla facile, perché ne esistono varie forme, perché non tutto il Volontariato è uguale, perché non esiste il Volontariato con la “V” maiuscola da confrontare con un presunto volontariato con la “v” minuscola.

Se partiamo dal presupposto che è la massima espressione della cultura della solidarietà e che contribuisce alla formazione dell’uomo solidale e del cittadino responsabile, una sorta di positivo interscambio all’interno della società, definire il Volontariato appare cosa semplice.

A mio modestissimo parere, e qui la penso come don Luigi Ciotti, se il Volontariato è solidarietà allora solidarietà e legalità sono il proseguimento della giustizia, e senza giustizia e affermazione dei diritti non vi è una società solidale.

Personalmente credo nell’utopia della fine del Volontariato, perché la solidarietà deve essere la norma e non un’eccezione, la massima espressione di civiltà è rappresentata dalla società solidale, dove c’è bisogno di tutti per cambiare la realtà, e tutti vi concorrono, con un fine ambizioso e, allo stesso molto semplice, rimettere la persona al centro di tutto, ridare anima alle nostre città pretendere politiche che diano un senso alla vita.

Per capire quello che ci succede intorno dobbiamo non solo essere solidali, ma anche “analfabeti” e quindi usare quotidianamente le nostre intelligenze per conoscere i nuovi bisogni, le nuove criticità, le nuove emarginazioni, e per poi poter intervenire, questo vale per tutti anche per i volontari e per le loro associazioni in qualunque campo operino.

Il Volontariato vive una grande dimensione etica, etica intesa come ricerca dell’autenticamente umano, etica intesa come corresponsabilità degli uni verso gli altri, etica intesa come affermazione del ciò che si è rispetto al ciò che si ha.

Quando lo stupore, la sorpresa, la gioia del darsi agli altri non colpisce più, allora dobbiamo fermarci e fare una profonda riflessione, perché anche il Volontariato può divenire un mestiere, quindi, serve a mio avviso, una formazione permanente anche per i volontari che metta a disposizione gli strumenti adatti a capire i mutamenti che sono intorno a noi e che incidono anche dentro di noi.

Io laico vorrei chiudere questo mio breve intervento con le parole di Papa Paolo VI “La politica è l’espressione più alta di volontariato” per ribadire che non abbiamo bisogno che la politica si impossessi del Volontariato ma che oggi più che mai c’è bisogno della politica che dia senso alla vita che guardi all’uomo come fondamento delle leggi e lo riporti veramente al centro della società.

Un abbraccio con tutto il cuore a tutti i volontari in qualunque campo e settore operino.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, esprimere un pensiero sul volontariato spesso porta a fare considerazioni che rischiano di scivolare su un concetto spesso mieloso e autoreferenziale insito nel bisogno dell'essere umano di trovare gratificazione nel donare qualche cosa agli altri. Devo dire che i tuoi concetti sono molto giusti e esaustivi e non si trovano spesso nel linguaggio della politica ma, più spesso, in molte associazioni sia laiche ma anche cattoliche. Spesso su questo argomento mi fermo a riflettere pensando a quale potrebbe essere il ruolo svolto da un'amministrazione comunale. Credo che oltre a stanziare quei pochi spiccioli nei bilanci resi sempre più esosi dai governi che si sono succeduti, debba rendere possibile una crescita culturale dei propri cittadini. Questo può essere possibile solo attraverso la partecipazione attiva alla vita pubblica del Municipio inteso come collettività che deve essre predisposta e preparata ad aiutare i meno agiati, unita e compatta a combattere l'illegali e tutte le ingiustizie. Tu sei un candidato a cui queste qualità non mancano perciò, consapevole di tutte le difficoltò che incontrerai, non ho dubbi che se sarai il sindaco di Gavorrano sarà impossibile per te e tutti noi che ci crediamo mancare l'obbiettivo.
IL SACRIFICIO SARà RIPAGATO DALLA SODDISFAZIONE DI REALIZZARE I GIUSTI PROPOSITI.
Infiniti auguri
Dulcimbeni

massimo borghi ha detto...

Sono d'accordo con quello che Dulcimbeni scrive, ho imparato in questi anni di impegno nel Consiglio Provinciale in un contatto continuo e stretto con una miriade di associazioni di volontariato LAICHE e CATTOLICHE che tutti insieme possiamo farcela, unendo gli sforzi potremo COSTRUIRE QUELL'INVRSIONE DI TENDENZA CULTURALE CHE RIMETTA L'UOMO, LA SUA VITA, I SUOI BISOGNI, LA SUA FELICITA' AL CENTRO DELLA POLITICA.