lunedì 26 gennaio 2009

Purtroppo non siamo UN' ISOLA FELICE

Malavita? «C’è anche qui» Carovana antimafie, dibattiti ieri a Follonica e a Grosseto

GROSSETO. Ieri in Maremma la Carovana antimafie, un’iniziativa nata nel 1994 che da sette anni transita anche in Toscana, oltre che in tutta Italia, per sensibilizzare i cittadini alla legalità. Tre i furgoni e 9 i volontari partiti da Montecatini venerdì scorso e arrivati, dopo diverse tappe, ieri mattina a Follonica, dove hanno incontrato gli studenti delle superiori e presentato il libro di Federico Gelli, vicepresidente della regione Toscana, “La legge e il sorriso”. Nel pomeriggio la carovana è ripartita per Grosseto dove ha fatto tappa al supermercato Coop di via Inghilterra, che per l’occasione ha messo in vendita i prodotti delle aziende agricole confiscate alla mafia, aderenti all’associazione Libera, e si è poi riunita in Comune. Qui Maurizio Pascucci dell’Arci, una delle associazioni promotrici, ha ricordato che in Toscana la presenza della carovana non è meno importante che in Sicilia, Calabria e Campania. «La Toscana non è terra di mafia - ha spiegato - ma vi sono comunque presenti le sue attività, dal caporalato allo smaltimento illegale dei rifiuti, dal gioco d’azzardo alla prostituzione». Massimo Borghi, presidente del consiglio provinciale, ricordando che Gavorrano ha conosciuto il primo morto per mafia, e fino ad oggi l’unico, sul territorio grossetano ucciso nel 1991 a Gavorrano, ha ribadito la presenza della malavita organizzata in Maremma segnalando anomalie nel campo delle Rta, le residenze turistiche alberghiere «che, spesso, nascondono riciclo si denaro sporco», nell’acquisto sospetto di intere aziende vitinicole, e nell’edilizia intensiva».
L’assessore alla Partecipazione, Simone Ferretti e il presidente del consiglio comunale, Giovanna Stellini, hanno ricordato che l’impegno del Comune verso la legalità è avviato sulla strada dell’adesione a “Avviso pubblico” la rete di enti locali per la formazione civile contro le mafie. Il cui presidente, Andrea Campinoti, ha spiegato: «Occorre affrontare il problema non come un problema di ordine pubblico o di sicurezza urbana, ma con un’azione politica forte e questo è possibile grazie a un avanzamento della coscienza civile». La giornata si è chiusa con una “cena della legalità” al circolo Arci Khorkanè.
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