Ammesso che qualcuno creda ancora che l’economia italiana sia in qualche modo immune alla crisi, penso che debba cambiare idea in fretta.
Gli ultimi dati, spaventosi, sulla cassa integrazione in febbraio lasciano davvero poco spazio all’ottimismo di marca berlusconiana.Per stessa ammissione della Banca d’Italia il Prodotto interno lordo del nostro paese per il 2009 cadrà del 2,6% mentre i consumi sono crollati in gennaio del 4,6%.
La stessa Confindustria aveva come previsione un Prodotto interno lordo in caduta del 2,5%.
Il dato veramente pauroso è quello dell’Inps, sull’andamento della cassa integrazione in febbraio.
SE LE TOTALI ORE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI - SIA ORDINARIA CHE STRAORDINARIA- SONO AUMENTATE DEL 169,7% RISPETTO AL FEBBRAIO 2008, L’INCREMENTO PER LA SOLA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA E’ DEL 553%.
Durante il mese appena trascorso le ore di cassa integrazione sono state di oltre 26 milioni contro le 4 milioni dell’anno scorso.
Ad aumentare è stata anche la cassa integrazione straordinaria salita del 45%.
Questo dato è fortemente preoccupante perché dimostra che la crisi continua ad approfondirsi e che non ha ancora toccato il suo massimo.
Il rischio è che si esaurisca la cassa integrazione nei settori più colpiti, servirebbero INTERVENTI DEL GOVERNO PER AUMENTARE LE RISORSE, IN QUANTO SONO NUMEROSE LE PICCOLE AZIENDE CHE SI DOMANDANO SE ATTIVARE LA CASSA INTEGRAZIONE OPPURE CESSARE L’ATTIVITA’.
In contemporanea aumenta il numero dei lavoratori CON CONTRATTI A TERMINE OD INTERINALE A SCADENZA DI CONTRATTO NONCHE QUELLI CHE PARDONO IL LAVORO NEI SETTORI DOVE LA CASSA INTEGRAZIONE NON E’ PREVISTA.
In Italia non esiste uno strumento di tutela del reddito che consenta di capire il dato, quindi non possiamo sapere con certezza il numero di coloro che in questo momento stanno perdendo il lavoro.
Lo stato delle vendite al dettaglio è penoso,che secondo Confcommercio non sono state risollevate neanche dai saldi, e che mostra un calo generalizzato generalizzato , in gennaio del 4,6%, proseguendo un calo che dura da 12 mesi.
GLI ITALIANI TAGLIANO SU TUTTO, DALLA CURA DELLA PERSONA, ALL’ABBIGLIAMENTO, DAI GENERI ALIMENTARI, FINO AI PRODOTTI FARMACEUTICI, ED ANCHE IL CONSUMO DI BENI E SERVIZI LEGATI ALLA MOBILITA’ E’ CROLLATO DEL 25% NONOSTANTE IL CALO DEI PREZZI DEI CARBURANTI.
La fotografia è quella di un paese in piena crisi, con milioni di uomini e donne preoccupati del loro futuro.
Come nel bellissimo film TITANIC, l’orchestra suonava sulla tolda della nave che affondava nelle gelide acque del mare artico, e i passeggeri abbandonati a loro stessi andavano incontro ad un triste ed ignoto destino, il Presidente del Consiglio diffonde ottimismo sulla situazione del paese mentre l’opposizione intenta a leccarsi le ferite delle sconfitte subite, pare persino incapace di una pur piccola reazione.
Le risposte della classe dirigente di questo paese appaiono INSUFFICIENTI, PARZIALI, sembra che tutti procedano a tentoni, nel buio di una crisi, dalla QUALE USCIRA’ UN PAESE SEMPRE PIU’ POVERO, DISILLUSO, RABBIOSO.
Sta a tutti coloro, che vivendo in maniera diretta e drammatica la crisi, farsi classe dirigente, pretendere interventi e soprattutto rimanere uniti nelle loro comunità, rilanciando i principi della solidarietà e della cooperazione attiva tra persone, dimostrando che non hanno perso la fiducia nel futuro.
veri, che alle sirene del consumismo esasperato e dell'effimero.
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