Con l'approvazione della legge da parte del Parlamento sui nuovi indirizzi sulla scuola, di fatto in ITALIA si è dato il via allo SMANTELLAMENTO della SCUOLA PUBBLICA a favore di quella privata. Con l'abolizione del tempo pieno - un servizio così importante sia per i bambini che per le famiglie in cui entrambi i coniugi lavorano - di fatto la scuola materna cessa di avere la propria utilità ANCHE SE TUTTO E’ STATO RIMANDATO ALL’ ANNO SCOLASTICO CHE INIZIERA’ NEL SETTEMBRE 2010.
L'introduzione del maestro unico riporta i ragazzi a una offerta formativa adeguata alla società italiana di trent'anni fa e colpisce il settore più organizzato e all'avanguardia dell'intero sistema scolastico del Paese.
La riduzione del corpo insegnante e del personale non insegnante, insieme alla riduzione di orario delle lezioni, impoverisce la scuola media primaria e secondaria. La trasformazione delle università in fondazioni chiude il cerchio che prefigura l'avvento della scuola PRIVATA come per la formazione delle future classi dirigenti del Paese, rispetto alla scuola pubblica. Auguro ai cittadini di avere a disposizione molto denaro per far studiare i propri figli, perché tra poco la scuola pubblica sarà relegata al ruolo di scuola per "poveri, disadattati, immigrati e altre figure che questo governo considera marginali per lo sviluppo della società del futuro".
Ricordo ai meno attenti che la scuola PUBBLICA ha garantito, nonostante problemi e carenze, la possibilità per tutti di studiare, di farsi una cultura, di accedere alle professioni e poter divenire classe dirigente su una base paritaria.
In tutto questo mi colpisce la scarsa reattività del Paese davanti a quello che il Governo sta facendo, mentre l'opposizione a questo brutale smantellamento avviene SOPRATTUTTO DA PARTE DEGLI INSEGNANTI. Li capisco e hanno tutta la mia solidarietà.
Il silenzio più assordante l'ho avvertito però dal sistema istituzionale, che dovrebbe almeno interrogarsi e magari, pacatamente e serenamente, opporsi anche solo per onor di firma. Non ho letto, né tanto meno sentito la voce dei sindaci, dei vari assessori alla scuola, i quali vedranno impoverire il loro territorio da chiusure di plessi e da ridimensionamenti molto forti e dovranno gestire una situazione di sostanziale arretramento e impoverimento culturale sui rispettivi territori.
Nel momento in cui la scuola pubblica subisce uno smantellamento senza precedenti, dal quale appare chiaro quale modello di società si intende costruire, i giornali sono pieni di candidature per le prossime elezioni amministrative, oppure si appassionano su quale sarà il futuro dei sindaci a scadenza di mandato, mentre è tutto un fiorire di prese di posizioni sui risultati delle Primarie appena celebrate.
Tutto questo denota un vuoto della politica da far spavento, lo stesso vuoto che ha fatto vincere il centrodestra e che gli permette di governare al riparo da qualunque opposizione degna di questo nome.
Io appartengo a questa classe dirigente, provo semplicemente vergogna. In questi anni come presidente del consiglio provinciale ho lavorato molto con le scuole, ne conosco le difficoltà e le problematiche, ho conosciuto tantissimi insegnanti che svolgono un ruolo delicato, vitale e di grande valore, e in caso di ELEZIONE A SINDACO CONTINUERO’ QUESTO MIO IMPEGNO CON LE SCUOLE PRESENTI SUL TERRITORIO DI GAVORRANO.
Ed è proprio per il rispetto che porto al mondo della scuola pubblica che auguro alla nostra comunità e alla nostra politica che i cittadini RESTINO VIGILI SU QUESTO TEMA E SAPPIANO MOBILITARSI COME NELL’AUTUNNO SCORSO PER COSTRINGERE IL GOVERNO A FARE MARCIA INDIETRO.
SARO’ A FIANCO DI TUTTI COLORO CHE SI BATTERANNO PER SALVARE LA SCUOLA PUBBLICA DALLO SMANTELLAMENTO.
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